Pubblico l’accrocco medio da viaggio/sketching, molto minimal e funzionale (almeno per me che mi sposto coi mezzi pubblici). Ne ho preparati altri due, uno ancora più minimal e uno più grande.
Come minitavolozze da viaggio, un tappo di plastica e l’interno divisorio di una lattina di mentine. La boccetta shampoo di un albergo è comodissima se ti fai bastare poca acqua per lo sketching. L’astuccio è in realtà un porta ferri da maglia da viaggio (non portando in giro carta da acquerello, l’acquerellare spesso si limita a cenni/sciogliere le matite acquerellabili ).
Anche se in foto non si vedono, porto pure polsino di spugna e pezzetto di spugna casalinga.
Interessante, mi piacerebbe anche vedere le altre due versioni (come pure il listato dei materiali nello specifico); anch’io ho orchestrato delle soluzioni da adottare in esterni (con base dispiegabile), ma sono un po’ pesanti da trasportare, purtroppo.
Tieni il taccuino in mano o lo appoggi alle gambe, da seduta?
Sarebbe parecchio utile vedere l’assetto dispiegato per l’uso, se possibile
Ti posso già dire che solitamente inserisco pochissimi colori come matite acquerellabili (solitamente blu/verdi/caput mortuum) e grafite acquerellabile nei vari accrocchi. Non ho un brand esclusivo, dipende. Mi piacciono molto le Faber Castell Duhrer, le Technalo Caran d’Ache tonalizzate e le Graphitint Derwent, che però sono un po’ meno reperibili , perciò le porto poco. Amo i monocromo e i colori troppo vivaci non mi piacciono su tutto il foglio.
Poi dei liner anche colorati. Voglio avere un po’ di scelta, anche se poi prendo sempre più o meno le stesse cose.
La minipalettina di legno con acquerelli (presa su Shein, ma esiste anche di marca) non la metto nell’opzione accrocco ultrabasic. Ne ho pure un’altra leggermente più grandina. Per non avere problemi con il legno e non falsare nemmeno i colori, prima di mettere le gocce di colore ho passato dentro i buchetti degli strati di smalto bianco (una puzza…), poi l’indurente trasparente nei buchetti e sul bordo della tavolozza.
Di solito disegno in treno e lo tengo sulle gambe, ma preferisco sedermi in un bar (magari con una bella consumazione che posso pure riportare in stanza/a casa come cena) , così posso usare con comodo l’acqua, oppure su una panchina. Se non ho la seduta, cambio posto.
Colorati ed idrorepellenti, come quelli della Steadler?
Sì, conosco le minipalette della Godraw: sono davvero molto carine (e fortunatamente ben smaltate, a differenza degli emuli cinesi), malgrado la discreta scomodità di prelevare acquarelli da contenitori più piccoli di ⅓ godet. Come ti ci trovi?
Concordo: talvolta, guardando video di persone che disegnano (e acquerellano!) in piedi, divento preda di sofferente scomodità vicaria.
ecco una delle versioni minimal da sketching, una versione che nella borse di tutti i giorni non ingombra e non pesa. Ho altri set simili ma siccome la box è più piatta (quella della grafite Faber Castell Pitt Matt) poi devo tenere la gomma fuori. A volte cambio qualche grafite con un altro colore o con altra grafite opaca non acquarellabile.
Pennello, grafite normale, grafile acquarellabile Staedler 4b e 8b, colore verde acquarellabile Grip, moncone porpora non acquarellabile, pennello , pezzetto di gomma pane, graffette, asciugamano, boccetta per acqua in in attesa di trovarne una più piccola e vaschetta come tavolozza. A volte prendo un altro minisketch album (rispetto a questo, l’altro è cm 12×12 sempre Art Talens). La busta nera è dei cinesi, a volte inserisco anche un liner.
Ps. Per una versione leggermente meno minimal, il box piccolo di latta Caran D’Ache è una buona soluzione (perché ha la gommapiuma sottile e riesce a contenere 3-4 pezzi in più all’interno, magari pure un temperino piccolo).
Eccomi all’appello dell’accrocco nella variante “Little Lord Fauntleroy en plein air”, con un listato che (ovviamente) non verrà mai condotto in trasferta per intero.
Premessa: non sono in grado di disegnare in piedi, necessito le comodità del suolo e/o di qualsiasi ulteriore agio raggiunto traverso atti di civile sequestro: tavolini requisiti per ore, et cetera.
Recipienti d’acqua in metallo (doppio + singolo) da integrare con mollettone (grande) magnetico;
Stilografica EF Ensso, caricata con inchiostro preferito del momento (il bellissimo Mukuri, della Kakimori);
Mini palettine contenenti 12 ⅓ godet: una con acquerelli Daniel Smith e l’altra di Holbein;
Mollette magnetiche (una piccola e due grandi);
Piccolo thermos strategico per l’acqua;
Pochette in grado di contenere la qualsiasi;
Valigetta misteriosa;
Palettina per miscelazione;
Blocchetto Winsor & Newton, con carta 100% cotone;
Matite meccaniche Ensso: una 0.5mm con mine uni Color Erasable (facilmente cancellabili, a differenza delle matite colorate tradizionali) ed una 0.3mm con mina 3B;
Da sinistra a destra:
due matite meccaniche Pentel Orenz da 0.2mm (sottilissime!): la scura connaturante mina 2B e l’altra HB;
due waterbrush Holbein;
un Pentel Color Brush (Sepia);
un pennello Escoda per i dettagli, linea Prado n. 4;
matite grigie Faber-Castell Polycromos (scelte principalmente a causa della mina resistente): Warm Grey I/II/III/IV/V;
Pentel Brush Sign Pen Artist (Brown, punta sottile di precisione);
uni pin Fine Line 0.03 (fine liner preferiti in assoluto);
Gomma sottile MONO smart della Tombow;
gomma pane della LYRA, che apprezzo particolarmente per la consistenza bilanciata: né troppo morbida né terminalmente sassosa.
Due lattine con tre godet interi ciascuna, adatte ad ossessioni in varietà di grigio:
carboncini non più liquidi della Schmincke: 755/756/757 (che da solidi si stendono assai meglio, tra l’altro);
Nila/Alnilam, Daniel Smith/Lunar Black e Winsor & Newton/Ostwald Grey.
Pottino con una delle terre d’ombra che favorisco (Sombra, di Esseee), per contaminare i grigi nell’evenienza di tedio tonale;
gli indispensabili assenti: panno carta, spruzzino e temperamatite per le Polycromos (Long Point della KUM).
sulla sinistra sono presenti due palette ancorate magneticamente, mentre nello spazio a destra (supportato da bande elastiche) è possibile caracollare matite, gomme, pennelli (a patto non ne superino in altezza le pareti).
Questa variante integra le palette di default della valigetta: quella superiore, fissata da rondelle per impedirne la chiusura, contiene il set Essentials di Daniel Smith:
Hansa Yellow Light
New Gamboge
Quinacridone Rose
Pyrrol Scarlet
Phthalo Blue Green Shade
French Ultramarine
mentre la destrorsa:
Glacier Brown / Schmincke
Forest Grey / Schmincke
Undersea Green / Daniel Smith
Naphthamide Maroon / Daniel Smith
Raw Umber / Daniel Smith
Ho lasciato momentaneamente vuota la striscia di godet esterni, per poterli utilizzare come spazi da miscelazione, ma si può orchestrare in molteplici modi, persino dismettendo le palette incluse originariamente:
In questo caso la palette da miscelazione è utilizzata per fissare la struttura al top, mentre sulla destra ho ancorato magneticamente una delle minipalette - ma le possibilità sono innumerevoli.
Non più, ma in quelle condizioni lo sarebbe davvero!
Oltretutto la valigetta, da chiusa, connatura formato A5 e può essere tranquillamente contenuta in un piccolo zaino.
Ciao, avevo perso alcuni stralci della conversazione. Mi trovo abbastanza bene anche con queste dimensioni, perché fuori casa non vado oltre le dimensioni di un A6-A5 e quindi non devo preparare tanto colore.
Cerco di mantenermi sui toni del nero/grigio/seppia, ma appena vedo un blu o un prugna lo inserisco. Ne ho della Staedler ed anche della Legami, cancellabili ma non ho testato ancora la solvenza in acqua.