Blocchi creativi e insoddisfazione

Buongiorno a tutti, spero di essere nella sezione giusta :sweat_smile:
Vorrei confrontarmi sui terribili blocchi creativi e l’insoddisfazione che si prova di fronte ad alcuni lavori che si fanno.
Si dice che l’artista non è mai soddisfatto di quello che crea, che ci sarà sempre qualcosa a lavoro finito che ci rende critici.
Ecco, voi come vi comportate con voi stessi per zittire la vocina diabolica che esce dietro l’orecchio e ci dice che non va bene qualcosa?
E tante volte questa “vocina” crea un conseguente blocco creativo. Come lo affrontate?
Grazie a chiunque risponderà.
A presto :blush::hugs:

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Questa è una domanda da un milione di dollari, e spero risponderanno in tanti perché non so se esista un artista che non si sia mai imbattuto in blocchi creativi di qualche tipo, e penso anche che ognuno abbia trovato i suoi modi per superarli.
E’ vero, possiamo essere i peggiori critici di noi stessi.
A me hanno aiutato fondamentalmente due cose:

  • lavorare sulle mie insicurezze e paure, anche a prescindere dal discorso artistico (quindi diciamo più come percorso psicologico ampio) e ammettere che per me l’arte è importante e che mi fa paura “fallire”.
  • capire che arrivare a realizzare lavori di cui posso andare fiera implica NECESSARIAMENTE passare attraverso lavori insoddisfacenti, immaturi, non buoni. Se fai davvero tuo questo pensiero allora tutto diventa parte di un percorso e non più la “prova” (che una parte di noi per qualche motivo è lì in agguato ad aspettare) che non sei capace. E che dunque non lo sarai mai.
    E poi c’è una frase che mi ha aiutato a consolidare questa consapevolezza: sai qual è la differenze tra un principiante e un esperto? Che l’esperto ha fatto un milione di errori. Se non passi da lì, non arrivi alla meta.

Mi fermo qui perché ci sarebbero altre mille cose da dire ma non voglio partire per la tangente :smiley:

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Questa è veramente una bella domanda…
Io sono spesso insoddisfatto di quello che faccio, ma so che per migliorare si devono fare un sacco di prove e di cose brutte :joy::joy:
Di solito per passare oltre a questo problema lascio da parte il dipinto e ci torno un po’ di tempo dopo, guardandolo con meno coinvolgimento a volte sembra già meglio e poi cerco di capire cosa non mi soddisfa in pieno.

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Ciao :slight_smile:
Anche per me è difficilissimo. Soprattutto quando realizzo un lavoro di cui sono soddisfatta, vorrei che tutti quelli dopo siano all’altezza, e se non lo sono mi pare di regredire ed è molto frustrante.

A me aiuta un po’, a livello pratico, pensare “vabbé ormai è rovinato” e buttarci sopra un sacco di acqua e colore, esagerando gli scuri, sfumando i contorni ecc… Il lavoro in sè non migliora quasi mai, ma così facendo supero un po’ la distanza tra come mi aspettavo venisse e come invece era venuto, entro in contatto con quel dipinto lì e non con l’idea che ne avevo, e magari imparo qualcosa.
E’ difficile però, mentalmente, passare da “adesso faccio un dipinto” a “okay era solo un esercizio”.

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Io ultimamente quando vedo che non mi piace o ci sono errori mi dico che fa parte del percorso… Che sto imparando…e che devo continuare a esercitarmi come fa qualsiasi atleta o chiunque sta imparando qualcosa… Specialmente per chi come me è autodidatta il percorso è ancora più difficile… Questi giorni ho anche notato che più dipingo e più prendo coraggio… Anche di sbagliare… Quando mi capita di dovermi fermare qualche giorno è come se a iniziare mi prendesse il panico… Quindi cerco di fare il più possibile😊

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Ciao, concordo con Shamila…negli ultimi anni ho capito che l’insoddisfazione che provavo nei miei dipinti era legato più a degli aspetti del mio carattere che ho piano piano corretto e su cui ho lavorato tantissimo. Superato questo grande scoglio, adesso affronto ogni nuovo dipinto libera da quella vocina opprimente che già mi faceva partire male fin da subito davanti al foglio bianco. Di solito, prima di partire con il disegno e la pittura, mi parlo e dico a me stessa “dai proviamoci, vediamo cosa viene fuori! Tanto se va male alla fine cosa perdiamo? È sempre un ottimo esercizio per imparare ed andare avanti. E poi bisogna sempre divertirsi in quello che si fa”. Ecco la mia parola d’ordine è diventata “divertirsi”!

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Ciao a tutti ,
Grazie per questo argomento ricco di riflessioni , anche a me succede di trovarmi poco soddisfatta di qualche lavoro , pur avendo dedicato tempo e attenzione ,e allora si che arriva la vocina interiore che sussurra di lasciar perdere e di non insistere oltre…
A questo punto ho imparato a non accanirmi se cosi si puoi dire e a lasciar “decantare” ,il dipinto al quale stavo lavorando …collocandolo il un luogo ben visibile ,in modo da poterlo avere sott’occhio ed essere in grado di scorgere eventuali errori e ad un tratto come d’incanto arriva la chiave di lettura della situazione e porto a compimento il progetto che avevo iniziato …Non amo pensarlo come un fallimento perché tutto fa parte del percorso di crescita personale e arristica .
Un caro saluto a presto :smiling_face_with_three_hearts:

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Ciao a tutti :smiling_face:
Ottima osservazione quella di Shamila, anche se non ce ne accorgiamo trattiamo i nostri lavori un po’ come se fossero il nostro riflesso. Dunque proiettiamo in essi anche le nostre insicurezze e aspettative. In una società come la nostra certe cose si accentuano sicuramente e si vorrebbe performare sempre al top. Quindi prima di tutto cerchiamo di essere più buoni con noi stessi in generale, questo farà molto bene anche alla nostra creatività. Poi accogliamo i momenti di difficoltà, dobbiamo fare pace col fatto che facciano parte del processo. Si tratta di un dipinto o di un disegno, non della battaglia per la sopravvivenza, se un nostro lavoro non viene benissimo abbiamo comunque fatto esercizio e possiamo imparare anche da esso. Poi se siamo in un periodo proprio no ripartiamo dalle basi, dipingiamo cose che sappiamo ci riescano con poca fatica, riprendiamo sicurezza nei gesti consolidati. Questo ci darà soddisfazione e aiuterà la nostra autostima barcollante. Le fasi di apprendimento partono sempre dalla ripetizione dei gesti. Vedrai che facendo così poi ti metterai da sola alla prova con qualcosa di più complesso con più leggerezza :smiling_face:

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Ciao,
Su di me ho notato che spesso questi blocchi sono il riflesso di un mio stato d’animo, momenti in cui in generale ho meno fiducia in me stessa e che ho bisogno di rientrare le mie priorità. Quando capita, e questo è uno di quei momenti, cerco di non smettere di dipingere ma magari faccio per un po’, finché non mi sento nuovamente serena, solo degli esercizi, o dei dipinti in cui l’imprevedibilità dell’acqua è l’elemento principale, oppure dei piccoli studi sul taccuino. Cerco di pretendere meno da me stessa e di accogliere le emozioni che provo. Spesso non è facile accettarsi, ma credo che dobbiamo prenderci i nostri tempi, anche pause se necessarie, poiché non possiamo essere sempre bravi belli e felici, dobbiamo accettarlo, lavorando su noi stessi per conoscerci meglio e trovare il nostro equilibrio, nell’arte come nella vita.

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Ciao a tutti!
Veronica come me :heart_eyes_cat: argomento stupendo!
Io a causa di questi blocchi mi sono autopunita allontanando il materiale artistico da me per anni.
Come dicono i commenti sopra poi, le storture caratteriali, la società della performance e le aspettative influiscono su questi blocchi.
Oggi li ho aggirati definitivamente perché vedo la mia crescita artistica come parte integrante del mio percorso di vita e per questo il fallimento non mi spaventa più. Mi spiego meglio: quando faccio yoga non penso di riuscire a fare entro una sola lezione le posizioni più acrobatiche, anzi certi giorni non riesco nemmeno a fare un buon saluto al sole; quando cucino non mi aspetto di realizzare la miglior pasta al pomodoro della vita e quando lavoro a scuola non mi aspetto di tenere la lezione più figa della mia vita. Viviamo per vivere, per respirare e sentire, e sentirci anche, il risultato è solo una conseguenza!
Spesso non mostro dipinti che faccio perché dobbiamo dipingere prima di tutto per noi stessi, non per autovalutarsi ma per nutrirsi :heart:

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